REPUBBLICA ITALIANA 1946 - 2001
5 LIRE
Lotto di 1 moneta valore 5 lire, zecca di Roma
lega Italma (Alluminio 96,2%, Manganese 0,3%, Magnesio 3,5%) – contorno rigato – qualità MSPL
REPUBBLICA ITALIANA
Anno 1949: peso 2,51 gr – Ø 26,6 mm
Tra il 1946 ed il 1950, nella neonata Repubblica Italiana viene coniata una prima serie di monete, del valore 1, 2, 5 e 10 lire. Ognuna, presenta nel retro, una disegno che ne determina il nome stesso della moneta. Le 5 lire di quegli anni, hanno un meraviglioso grappolo d'Uva, per questo vengono definite le 5 lire d'Uva.
La moneta è come la vedi nella fotografia, di qualità MSPL, difficilissima da trovare in questo eccellente stato di conservazione!, il prezzo che proponiamo è ampiamente giustificato!... Se non l'hai nella tua collezione, oppure ce l'hai ma non in questo eccellente stato di conservazione, allora comprala adesso!
Qualità MSPL: nella scala dei valori con cui si classificano le monete, questo valore non esiste ufficialmente, almeno nell'area europea, mentre negli Stati Uniti e paesi anglosassoni utilizzano un'altro sistema che comprende molti più frazionamenti. Ma è giusto specificare per quale motivo questo oggetto non si avvale del titolo di Fior di Conio, come dovrebbe essere, ma si deve accontentare del titolo che gli attribuiamo noi di Molto SPLendido. La moneta in stato di Fior di Conio, s'intende, scritto in tutti i manuali, quella moneta che non ha mai circolato, e pertanto risulta perfetta in tutte le sue forme. In realtà ci sono molte monete ufficialmente classificate con questo titolo, che qualche diffettuccio ce l'hanno e forse veramente Fior di Conio, lo sono state solo il giorno in cui sono state coniate! Definirle quindi in stato di Fior di Conio, dal mio punto di vista, è errato! Questa moneta ha il difetto, o per me il pregio, di aver circolato, di essere stata utilizzata, di essere entrata nelle tasche degli italiani, almeno per un certo periodo. La sua quasi perfezione, a 75 anni da quando è stata coniata, e considerando, oltretutto, il fragilissimo materiale con cui è composta, la colloca inequivocabilmente, in una scala di valori, ben oltre la classificazione di Fior di Conio, ovvero a quel tipo di monete che non hanno nemmeno conosciuto la differenza tra il caldo e il freddo, preziose per la loro conservazione, ma praticamente inanimate per il vissuto che non hanno avuto.